Il Disturbo Alimentare

11216571_1151760988184869_2746382814544235828_nCOSA VUOL DIRE AVERE UN DISTURBO ALIMENTARE?

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) patologie caratterizzate da un distorto rapporto con il cibo e con il peso, che ha come conseguenza un ampio ventaglio di condizioni psicologiche, fisiche e sociali disfunzionali.

Nonostante questi disturbi abbiano a che fare con il cibo e corpo, non sempre si rendono evidenti con un peso eccessivamente alto o basso, ma comprendono tutti gli intermedi di peso e di disagio tra gli estremi di anoressia e obesità.

Anche dietro ad un corpo apparentemente sano può nascondersi un circolo vizioso di abitudini dannose e gravi: non si deve pensare di prendere in considerazione il disagio solo quando questo si rende evidente agli occhi dei più.

I DCA quindi, pur coinvolgendo il trinomio cibo-peso-corpo, non riguardano l’apparenza o l’alimentazione, ma sono sintomi di una sofferenza più profonda.

Cibo e corpo diventano gli strumenti per far fronte a questa sofferenza. Inizialmente la persona ha l’illusione di poter gestire la situazione ma ben presto è il disturbo alimentare a prendere il controllo delle azioni e dei pensieri che diventano ossessivi e totalizzanti.

La persona finisce per identificarsi con la propria malattia.

La causa?

ALCUNI FALSI MITI SULLE CAUSE:

  • Le famiglie (in particolare le madri) sono responsabili dell’insorgenza di un DCA nel figlio\a;
  • Le persone con DCA scelgono di avere la loro malattia. Vogliono essere malati/morire/non crescere;
  • Le persone con DCA stanno cercando di punire i loro genitori o chi vive con loro;
  • I DCA hanno tutti a che fare con la vanità e con le aspirazioni di essere una modella;
  • E’ necessario fare tutto il possibile per compiacere il malato;
  • E’ solo una questione di alimentazione

INVECE

UN DISTURBO ALIMENTARE NON E’ UNA SCELTA

è una malattia con importanti ripercussioni sul soma e sulla qualità di vita.

Non è un problema esclusivamente legato al cibo e al peso ma rimanda a più profonde difficoltà evolutive, emotive, valoriali, identitarie e comunicative che si esprimono nell’atteggiamento che il soggetto ha con il proprio corpo e con il cibo.

Il corpo diviene l’abito del disagio, il canale attraverso cui esprimere il proprio dolore.

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